La DAD è un sistema didattico d’emergenza, imperfetto e fatto di una connaturata diseguaglianza.
Quando si è partiti con le lezioni da remoto non tutte le famiglie avevano dispositivi da mettere a disposizione dei figli.
ABBANDONO SCOLASTICO E PANDEMIA
Sono arrivati i primi dati certi sulla dispersione scolastica, a un anno e mezzo dalla pandemia, e sono allarmanti.
A raggrupparli è stata Repubblica, che ha messo insieme cifre, percentuali e dati che arrivano in primis dai privati caritatevoli.
Un’indagine Ipsos per conto di Save the children aveva già evidenziato che nel 28% delle classi superiori, ogni studente aveva avvistato da marzo 2020 a gennaio 2021 l’addio di almeno un compagno.
In Italia il tasso di dispersione arriva al 27% e si torna al livello di sette anni fa.
la situazione purtroppo è più delicata al sud.
Le ragioni di questa dispersione da record sono tante.
Alcune molto pratiche:
- Come fare con la DAD se manca lo strumento con cui farla?
- Come fare con la DAD se si è ancora piccoli e poco autonomi e mamma e papà lavorano tutto il giorno?
Altre più emotive e psicologiche.
Alcuni professori sono convinti che la mancanza di una routine, di un luogo fisico nel quale andare, con il supporto dei propri compagni, sia stato devastante.
La solitudine e il senso di abbandono a se stessi ha colpito duro in coloro che hanno più d’altri bisogno di essere stimolati e accompagnati nello studio.
L’isolamento ha poi acuito o fatto sorgere problemi seri di salute mentale.
I disturbi del comportamento alimentare sono aumentati del 30% nell’ultimo anno.
A soffrire maggiormente di anoressia, bulimia, binge-eating sono soprattutto ragazze giovani, adolescenti e giovanissimi.
Ma anche tra chi non ha sviluppato patologie così gravi, qualcosa è cambiato.
Gli adolescenti dicono di sentirsi stanchi (31 per cento), incerti (17 per cento), preoccupati (17 per cento), irritabili (16 per cento), ansiosi (15 per cento), disorientati, apatici.
Non possiamo fare altro che sperare di tornare tra i banchi di scuola a settembre.