Decise le tracce della maturità 2016: 7 cose da sapere sui temi d’esame
#7 Le tracce non si cambiano last minute
Se il ministro ha detto che i temi sono stati scelti, vuol dire che resteranno tali fino al giorno della prima prova del prossimo 22 giugno, quando i maturandi se li troveranno davanti. Quindi, l’attualità strettissima che riguarderà tutto quello che potrebbe succedere da qui a quel giorno, anche se di grande risonanza, non influenzerà le tracce dell’esame di Stato.
#6 Tracce decise ora, in lavorazione da mesi
Costruirle non è un gioco da ragazzi. “Il Ministero inizia a lavorare sulle tracce mesi prima, già da novembre per la traccia di Italiano”, ha rivelato Favini. Quindi, se i ragazzi vogliono provare a indovinare cosa uscirà in prima prova, possono farsi un giro sul web per capire cosa è successo da novembre a oggi e quali sono stati i temi più discussi. Un aiutino? Gli attentati terroristici di Parigi, quelli di Bruxelles, la polemica sull’Erasmus conseguente all’incidente stradale che ha coinvolto anche ragazze italiane e il ddl Cirinnà sulle unioni civili possono essere un esempio di attualità. Un piccolo spoiler sui temi della prima prova 2016 lo ha comunque dato il ministro stesso durante l’intervista rilasciata a Dire Giovani: “Il prossimo esame di maturità sarà l’occasione per fare riflessioni sulla vostra vita e sul vostro essere giovani”.
#5 Le scelgono i prof, le decide il ministro
Nell’intervista rilasciata a Skuola.net, Favini ha pure aggiunto che alla lavorazione di ogni singola traccia lavora un team di presidi, di insegnanti di scuole superiori e di università. Tuttavia è il ministro dell’Istruzione ad avere l’ultima parola e a scegliere quali diventeranno quelle ufficiali della maturità.
#4 Analisi del testo: autore molto noto, opera poco nota
Questa è la regola che secondo Favini al Ministero è legge. L’autore dell’analisi del testo deve essere molto conosciuto perché ad affrontarlo ci sono tutti gli indirizzi, liceo, tecnico e professionale, e la prova deve essere accessibile a tutti. Tuttavia, per conservarne lo spirito, il testo non deve essere uno di quelli abitualmente proposti nel corso dell’anno scolastico. Regola sempre rispettata, tranne nel 2005 e 2007, quando venne proposto Dante, che riuscì a mettere d’accordo sia Moratti che successivamente Fioroni. E non ci dimentichiamo Magris che lasciò a bocca aperta i maturandi del 2013.
#3 Niente argomenti spinosi
Altra regola fondamentale: le tracce dell’esame di Stato non metteranno in difficoltà i ragazzi – per quanto possibile – chiedendo loro di esporsi su temi etici, religiosi o politici. A questo punto possono scartare dalla rosa del loro toto-esame tutti gli argomenti che rispondono a queste caratteristiche (vedi, per esempio, le unioni civili).
#2 Scoprire le tracce è una missione impossibile
Al Ministero c’è un’attenzione quasi maniacale in questo senso: nessuna informazione sulle tracce di può trapelare prima dell’apertura del plico telematico. Come si fa a non far spifferare nulla a chi ci ha lavorato? Semplice, perché anche lui ne sa poco o niente. Ogni componente del team che crea le tracce della prima prova conosce solo la sua proposta e non quella degli altri che pure fanno parte della sua stessa squadra di lavoro. Addirittura i pochi “referenti del settore” sono a conoscenza di un numero limitatissimo di prove. Senza contare che a loro non viene comunque nemmeno comunicata la scelta del ministro che rende impossibile qualsiasi previsione. Le tracce decise vengono poi conservate nei server del Miur e protette da password lunghissime e complicatissime degne del migliore degli hacker. E infatti fino a oggi non è mai trapelata alcuna informazione sulle tracce della maturità prima del giorno della prima prova.
#1 Tracce in anticipo: sono solo parole…
… O meglio, bufale! Ogni anno, soprattutto in occasione della notte che precede la prima prova di maturità, il web pullula di siti che dicono di essere in possesso dei temi della maturità da affrontare la mattina successiva. Peccato che si sia sempre trattato di bufale. Nel 2010 un noto portale per studenti dava per sicuro che all’analisi del testo della prima prova sarebbe uscito Gabriele D’Annunzio con la poesia “I pastori”. Peccato poi che il giorno successivo i maturandi abbiano dovuto affrontare un testo di Primo Levi tratto dalla prefazione de “La ricerca delle radici”. Stesso schema si è ripetuto l’anno successivo, nel 2011, quando lo stesso sito fece una gaffe molto simile alla precedente. Stavolta i destinatari della bufala furono invece i maturandi del liceo classico, l’oggetto la seconda prova di latino. La sera prima il portale fece girare una traccia falsa che rivelava che sarebbe uscita una versione di latino di Seneca dal titolo: “Il tuo sangue non sgorga da un corpo incolume”. Persino il Miur si mosse diffondendo subito un comunicato che ne smentiva la veridicità.